
A Milano sono straripati per l’ennesima volta Seveso e Lambro, c’erano tante squadre al lavoro stanotte per alleviare disagi e pericoli, ma non per informare, come se non fosse indispensabile per dare assistenza ai cittadini. Tra mezzanotte e l’una, infatti, tutte le dirette Twitter e Facebook sono state interrotte, e qualche riflessione sulla loro efficacia penso sommessamente sia utile.
Oltre al termine del servizio, comune a tutti, c’è da segnalare che ciascuno ha scelto proprie hashtag e quasi sempre su Twitter sono stati usati i centoquaranta caratteri, rendendo difficoltosi i retweet.
Comune di Milano
Gli account Fb e Twitter del Comune sono stati i più attivi, con risposte ai cittadini, anche alle polemiche. Da mezzanotte, però, basta informazioni fino al mattino. La sensazione di abbandono non è stata piacevole per le decine di migliaia di cittadini alle prese con l’assedio dell’acqua o con difficoltà per rientrare nelle proprie abitazioni.

A2A
Finché sono stati attivi hanno aggiornato Twitter e Fb abbastanza precisamente sulle località senza energia elettrica, sono stati utilizzati anche in collegamento per consentire agli utenti di Tw di leggere da Fb gli elenchi dei quartieri senza servizio.

Atm
Ha usato Twitter dando informazioni costanti sui mezzi in funzione, anche loro nella notte hanno interrotto il servizio, lasciando gli utenti del trasporto notturno senza notizie.

Amsa
Ha dato informazioni generiche su quanto stavano facendo le proprie squadre al lavoro, qualche aggiornamento su dove fossero localizzate con i motivi sarebbe stato utile. Far capire dove ci sono le maggiori emergenze è importante.

MM Servizio Idrico
Non ha profili sui social media

Arpa
L’account Twitter è stato inutile, senza informazioni sulla situazione, senza notizie sul meteo, senza andamento delle ondate di piena, con retweet di altre fonti senza un’apparente strategia.

Regione
Mentre in tutta la Regione c’erano situazioni di pericoli e disagi non dava informazioni sulle ondate di piena, eppure è suo compito istituzionale. I messaggi erano lunghi perché erano sempre inutilmente citati il presidente Roberto Maroni e l’assessore alla protezione civile Simona Bordonali.


Penso che sia indispensabile per tutte le istituzioni un ripensamento della loro strategia e presenza sui social media per le emergenze. A Milano c’erano molti operatori nelle strade, mai abbastanza per chi sta subendo un disagio, far sapere cosa stanno facendo e dove può aiutare tutti.