Opere idrauliche e naturalistiche per tutelare dagli eventi meteo estremi provocati dal cambiamento climatico, Sandomierz, Polonia meridionale.
Sono quasi dieci anni che le misure di prevenzione e messa in sicurezza della cittadina, poco meno di venticinquemila abitanti, sono state attuate dopo l’alluvione del 2010.
Il 40% delle abitazioni, oltre 5.600, fu danneggiato per un’inondazione delle acque del fiume Vistola durata due settimane su un’area di oltre 1150 ettari. Ci furono 3.000 persone sfollate e 4 morti. L’ammontare economico dei danni su stimato in 445 milioni di euro.
L’anno dopo le piogge intense provocarono l’allagamento del centro della città, creando ulteriori danni.
Già prima di questi eventi meteo estremi le istituzioni centrali, con le autorità locali di gestione dell’acqua delle tre province interessate Cracovia, Kielce e Rzeszow, stavano progettando una serie di interventi coordinandoli con le amministrazioni comunali. Il bacino dell’Alta Vistola era infatti già una zona critica per l’equilibrio idrogeologico.
Le parti sociali sono state coinvolte creando un comitato informale nel Consiglio per la gestione dell’acqua. In questo modo sono state veicolate le informazioni sui futuri interventi, ma anche raccolte indicazioni sulle necessità pubbliche attraverso due serie di questionari.
Le due alluvioni hanno contribuito ad accelerare la realizzazione delle opere per 217 milioni di euro. Le principali hanno riguardato la rinaturalizzazione di 15 tra storici invasi e zone umide, in questo modo è stata accresciuta la capacità di ritenzione idrica del bacino.
Per difendere Sandomierz e i centri vicini sono stati alzati gli argini del fiume Vistola e affluenti per 20 chilometri.
Per l’innalzamento delle temperature è stato ipotizzato che l’area a rischio alluvionale in questa zona della Polonia meridionale possa superare i 1700 ettari.