PARIGI: CORTILI SCOLASTICI, ISOLE DI FRESCURA E COESIONE SOCIALE

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Sono settantacinque i cortili di scuole pubbliche di Parigi diventati finora isole di frescura aperte anche al quartiere circostante. Si tratta di una parte della strategia per la resilienza alle ondate di calore provocate dall’effetto serra.

E’ iniziata cinque anni fa la rifunzionalizzazione degli spazi all’aperto degli istituti scolastici della capitale francese, grazie a una sperimentazione finanziata da un progetto europeo Uia. Proprio nell’estate del 2017 c’era stata un picco di decessi a causa delle alte temperature, iniziate già a giugno, e la città era stata segnata da quelle del 2003 e del 2007.

Inizialmente la scelta è stata fatta per i cortili di quattro scuole dell’infanzia, quattro elementari e due medie di quartieri a maggiore vulnerabilità sociale. Una delle caratteristiche per essere selezionate è stato che lo spazio chiuso avesse un accesso autonomo dalla strada.

Cardine della trasformazione sono state la depavimentazione, le nuove piantumazioni e il convolgimento delle rispettive comunità, scolastica e di quartiere, per decidere il nuovo assetto degli spazi, e anche la successiva gestione.

Le nuove sistemazioni dei cortili sono state quindi l’esito di processi partecipati, che hanno anche messo tra gli obiettivi l’incremento dell’educazione ambientale dei bambini o ragazzi che frequentano questi nuovi spazi verdi.

In alcuni casi tra le essenze piantumate ci sono stati anche alberi da frutta, ovviamente non mancano giochi per i più piccoli, fontane e arredi a basso impatto ambientale.

Per irrigare è stato scelto di accumulare l’acqua piovana, dove possibile.

La partecipazione degli abitanti alla riappropriazione dei cortili scolastici è avvenuta anche con la realizzazione di corsi popolari di giardinaggio. Una delle maggiori difficoltà è stata quella di promuovere il mantenimento di questi spazi grazie ai nuovi fruitori.

Oltre ai bambini e ai ragazzi l’obiettivo era quello di raggiungere le famiglie con persone fragili, come gli anziani, in modo da tutelarli dall’eccesso di caldo, ma anche di aumentare la coesione sociale.

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