Aumentare del 10% entro il 2038 le infrastrutture verdi dell’area metropolitana di Manchester per incrementare la resilienza al cambiamento climatico, a partire dal drenaggio delle acque piovane.
Il progetto della città inglese ha radici nei numerosi danni che sono stati subiti dalle abitazioni e dalle imprese per la crescita degli eventi meteorologici estremi. Dal 1950 c’è stato infatti un aumento di dieci volte delle ondate di calore e delle inondazioni, le riparazioni per quella del dicembre del 2015 sono costate oltre 13 milioni di euro. Le tempeste sono ormai il 20% dei fenomeni meteo che interessano la città. Anche per questo che nel 2019 è stata approvata la dichiarazione di emergenza climatica.
Nel 2018 la città metropolitana ha ottenuto dall’Unione Europea un finanziamento Uia, Urban Innovative Action, per incrementare le infrastrutture verdi per la raccolta delle acque, ma anche sviluppare nuovi sistemi di governo e di finanziamenti di queste opere.
Il progetto si basa sulla realizzazione di nuove zone dove raccogliere temporaneamente le acque piovane e consentire il loro drenaggio verso la falda per ricaricarla o per farle evaporare, si tratta dei cosiddetti giardini della pioggia. Sono pertanto modellate le aree verdi, sono depavimentati alcuni spazi pubblici e sono sostenute le piantumazioni di alberi.
In questo modo è anche alleggerito il sistema fognario e della depurazione, oltre a non sprecare una risorsa pulita.
Grazie al progetto Uia Manchester sta anche incrementando i tetti verdi e le facciate verdi. Un altro modo per raccogliere le acque e ridurre i consumi energetici degli edifici.
Le nuove infrastrutture verdi migliorano anche il microclima e la qualità dell’aria, contribuendo all’incremento della vivibilità urbana.
Il progetto coinvolte dodici soggetti, oltre alla città metropolitana di Manchester, c’è anche l’Università di Salford, che monitora gli esiti dell’introduzione di questa soluzioni.