Il teleriscaldamento a bassa temperatura di Lund, presente e futuro dell’innovazione a zero emissioni climalteranti.
La città da 90.000 abitanti del Sud della Svezia sta realizzando grazie alle recenti strutture di ricerca sulla fisica dell’Università cittadina, 40.000 studenti, una nuova espansione edilizia nella zona di Brunnshög, che non dovrebbe incrementare l’attuale livello di produzione di anidride carbonica secondo la pianificazione comunale.
Il piano clima municipale ha già ridotto di oltre la metà le emissioni di gas serra rispetto al 1990, e c’è l’obiettivo di arrivare alla neutralità per il 2030.
Il nuovo quartiere è solo agli inizi della sua realizzazione, per ora vi abitano mille persone, è previsto possa svilupparsi su una superficie di un milione di metri quadrati in trent’anni.
La forte regia pubblica improntata alla sostenibilità si basa, oltre che sulla programmazione territoriale comunale, sulla presenza dell’azienda municipale energetica multiservizi.
Grazie a questo sono stati integrati i due centri di ricerca, quello sulla radiazione di sincrotrone, chiamato Max IV, e quello multidisciplinare basato su quella che sarà la più potente sorgente pulsata di neutroni, European Spallation Source. Entrambi sono grandi utilizzatori di energia, ma il loro calore sta già servendo, e servirà, a riscaldare la zona ed erogare i suoi servizi.
Tra questi un tram appena costruito per collegare la zona. La rete calore riscalderà anche le fermate e le piste ciclabili, migliorando così pure la sicurezza, viste le temperature svedesi invernali.
Tra i servizi integrati e alimentati da questa energia anche la raccolta differenziata pneumatica dei rifiuti. Nelle moderne abitazioni di Brunnshög di Lund ci sono infatti quattro vani dove mettere gli scarti, che sono poi convogliati nei punti di conferimento per il successivo trattamento.