Venticinque per centro degli spostamenti in bici entro il 2025, e trenta in meno in auto entro il 2030. Sono questi i principali obiettivi della strategia di Oslo per la mobilità sostenibile che l’amministrazione comunale si è prefissata nel 2015.
E’ un cambiamento radicale quello in atto nella capitale norvegese, poco meno di settecentomila abitanti, che sta mutando anche la vivibilità degli spazi pubblici. Da tempo è già in vigore il pedaggio urbano per le auto che arrivano da fuori città, attraverso cinquantadue varchi telematici.
La prima mossa è stata quella di vietare il parcheggio nelle strade del centro di Oslo, quattromiladuecentocinquanta posti auto in meno, e di trasformare la tangenziale da due corsie per senso di marcia a una sola. Contemporaneamente è stato allargato il marciapiede, e sono state realizzate una pista ciclabile, e una per gli autobus.
Lo spazio pubblico riottenuto in centro dall’occupazione delle auto è quindi stato destinato ai pedoni e alla mobilità su due ruote, anche grazie alla trasformazione a senso unico di strade in precedenza a doppio, lasciato solo per le bici, e in alcuni casi addirittura introdotto ex novo.
Per attuare queste scelte c’è voluto anche il trasferimento per legge nazionale delle competenze viabilistiche dalla polizia ai comuni.
Così a Oslo, dal 2015 al 2019, l’incremento di nuove piste ciclabili è passato da un chilometro e mezzo all’anno a quindici.
Anche la velocità del traffico è stata moderata già sui due terzi della rete, grazie a dossi, marciapiedi larghi e attraversamenti pedonali rialzati. La strategia prevede di estenderla a tutta la città con alcune esclusioni.
Il risultato è stato che l’incidentalità per i ciclisti si è ridotta del quarantasette per cento, del quarantuno per i pedoni e del trentadue per gli automobilisti.