BRISBANE VERSO UN NUOVO SISTEMA ALIMENTARE

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L’estensione dell’agricoltura urbana sperimentata a Brisbane durante la pandemia Covid 19 potrebbe diventare una parte della nuova strategia per cambiare il sistema alimentare della capitale del Queensland, stato del nord est dell’Australia.

Il progetto ha un respiro anche nazionale, le nuove esperienze di piccole produzioni vegetali e animali nate durante la diffusione del coronavirus sono infatti presenti in tutte le città del paese dell’Oceania.

La rigenerazione di suolo grazie anche all’uso di compost, e all’uso razionale dell’acqua, è utile anche nelle strategie per contrastare l’innalzamento delle temperature.

La diffusione spontanea, e in alcuni casi pure collaborativa, delle superfici urbane coltivate per affrontare il tempo pandemico, ha visto una serie di iniziative nascere e diffondersi. Ci sono quelle dove i micro appezzamenti terra sono prestati a chi non ce l’ha, oppure alla raccolta di fondi comunitari per sostenerne l’acquisto, fino alla diffusione dei prodotti delle piccole aziende locali nelle comunità di zona, contribuendo così a mantenere occupazione e coesione grazie anche ai prezzi sostenibili dei contadini urbani.

Nella piccola città di Yarrabilba, a sud di Brisbane, l’Università della capitale del Queenland sta collaborando alla pianificazione di una nuova cittadina che arriverà in venti anni a quarantacinquemila abitanti e del suo futuro soddisfacimento dei bisogni alimentari con l’agricoltura urbana. Per questo vi sarà anche un monitoraggio digitale della produzione di scarti di cucina e di verde da riusare per la fertilizzazione del suolo usato per le coltivazioni. Un modello di economia circolare, oltre che di sostenibilità.

Tornando alle azioni già in corso vi è quella di sostenere le trasformazioni delle aree verdi in luoghi per la produzione di alimenti, un altro modo per sostenere il mantenimento dei luoghi e la coesione sociale.

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