Francoforte sta lavorando per ridurre le proprie emissioni dell’ottantacinque per cento nel 2050. L’obiettivo ambizioso prevede che nel 2030 sia raggiunto il cinquanta rispetto a quanto prodotto nel 1987, primo anno del calcolo della produzione dei gas climalteranti.
Alla vigilia del trentesimo anno in cui, di fatto, sono iniziate le azioni per ridurre la temperatura, la città si sta attrezzando intanto per adattarsi ai cambiamenti climatici. Uno dei cardini, troppo spesso inattuato, dell’ormai vecchio Protocollo di Kyoto, per cui nella città della Banca Europea calcolano che nel 2050 l’estate durerà ventisei giorni in più di adesso, per arrivare a settantadue in tutto, con alte temperature anche di notte. Pure l’andamento delle piogge cambierà, concentrandosi ulteriormente.
Intanto Francoforte è in testa per gli indici di sostenibilità per quanto fatto in questi decenni di provvedimenti contro il cambiamento climatico, in primis l’aumento delle aree verdi, oggi il cinquantadue per cento della superficie cittadina. La città tedesca può contare su di una cintura verde attorno al centro, in tutto sono ottomila gli ettari di foresta urbana, con tanto di monitoraggio on line degli alberi cittadini.
Ovviamente sono stati ridotti i consumi di energia, per riscaldare del trentasei per cento, di elettricità del dieci. Per questo lo standard dei nuovi edifici è il cosiddetto passivo, a bassissimo consumo, mentre nelle ristrutturazioni, anche del patrimonio di alloggi pubblici, si dimezzano i consumi. Ci sono anche incentivi economici per chi raggiunge gli obiettivi di riduzione.
Some anche diminuiti i consumi di acqua del sessantadue per cento.
Non sono mancati provvedimenti per la mobilità sostenibile, dal potenziamento dei mezzi pubblici, a una rete di piste ciclabili, a una serie di postazione per le ricariche delle auto elettriche.
Grazie a questi risultati si è anche sviluppato un turismo di operatori che vogliono conoscere le buone pratiche sostenibili di Francoforte.