Le buone pratiche sostenibili di Umea si candidano a diventare capitale verde d’Europa nel 2016. La città della Svezia centrale quest’anno è già capitale della cultura insieme a Riga, in Lettonia.
Gli ottantamila abitanti di Umea, da tempo, stanno adottando e sperimentando nuove soluzioni per migliorare la qualità urbana. Si tratta di un processo partecipato, che proprio dal confronto e dalla verifica di obiettivi e risultati ottenuti, trae stimolo per proseguire e adattarsi. L’energia non può che essere centrale, vista anche la latitudine dove si trova Umea, che punta ad arrivare entro il 2018 a pareggiare le emissioni e l’assorbimento di anidride carbonica.
Gli impianti per il teleriscaldamento, e anche il teleraffrescamento, utilizzano biomasse, rifiuti, e pompe di calore. Per la produzione di elettricità è in espansione l’uso del vento, favorito dalla posizione geografica della città svedese.
L’edilizia ad alta efficienza è in pieno sviluppo grazie a nuovi quartieri, dove sono stati installati anche contatori digitali di nuova generazione per i consumi di energia e acqua.
L’elettricità sta diventando protagonista anche per alimentare i mezzi pubblici, per questo è stato realizzata un’infrastruttura di ricarica rapida per autobus, che sia efficiente anche alle basse temperature di Umea.
La depurazione delle acque è a ridotto impatto per i consumi degli impianti, e per l’uso del biogas dei fanghi per produrre energia.
L’uso della bicicletta è incentivata con parcheggi di interscambio con gli altri mezzi pubblici, aeroporto compreso, dove è anche possibile noleggiare le due ruote. Dall’esperienza positiva del car pooling per i dipendenti comunali, sono nati progetti per incrementare l’uso condiviso delle auto private, in modo da ridurre traffico, emissioni e costi per i cittadini. Nelle scuole ci sono campagne per portare i bambini in bici o a piedi, anche con l’accompagnamento condiviso dei pedibus.