Il pesce siluro diventa una risorsa alimentare, quindi economica. Da problema di inquinamento perché alieno alle specie autoctone, a nuovo ricavo per i pescatori artigianali di laghi e fiumi lombardi. Il tutto a prezzo basso per i consumatori, soprattutto immigrati dell’est Europa.
E’ un progetto di pesca sostenibile quello che ha iniziato a realizzare la Sogemi, la società dei mercati generali di Milano, con la collaborazione dell’assessorato all’agricoltura della Regione Lombardia, delle Province di Como, Varese, Lecco e Sondrio, e che coinvolge tutta la filiera della commercializzazione. Innanzitutto due giorni a settimana, nella sede di via Lombroso, saranno messi in vendita da alcuni grossisti pesci siluri, ma anche carassio e gardon, provenienti dai laghi di Como, Maggiore, Monate, Comabbio e Novate Mezzola, e dai fiumi Ticino e Adda, ma solo nei tratti delle province di Varese e Lecco. In tutte le zone di pesca le acque sono balneabili, ovviamente saranno poi sottoposti ai controlli sanitari.
Fino ad oggi siluri, carassio e gardon presenti sui banchi di via Lombroso arrivavano dal lago Trasimeno, o da Danubio, la zona di origine di queste specie. Non a caso sono ghiotti di questi pesci austriaci, ungheresi, romeni e bulgari. I pesci saranno low cost, visto che il prezzo al chilo sarà di tre euro e mezzo. I modi di cucinare questi pesci sono molteplici.
La speranza è che, oltre al mercato interno, questa iniziativa possa trasformarsi anche in un’occasione di esportazione, vista la grande presenza. In questo modo ci sarebbe un’ulteriore possibilità di riequilibrare la fauna ittica di fiumi e laghi, che è adesso compromessa dalle colonizzazioni di queste specie alieutiche, che non hanno predatori nelle acque italiane.
I siluri si nutrono di tutto quanto incontrano, e, date le dimensioni che arrivano al quintale di peso e ai due metri di lunghezza, hanno notevolmente impoverito le acque interne, con danno agli ecosistemi, oltre che per i pescatori artigianali e dilettanti. Proprio per cercare di rimettere a posto le cose, le istituzioni hanno finanziato negli ultimi anni azioni per contenere la popolazione dei pesci alloctoni. Adesso c’è la possibilità che questo accada con la pesca commerciale e permetta di incrementare le entrate per i pochi pescatori professionisti rimasti su laghi e fiumi. In questo modo, oltre a migliorare la fauna ittica e i bilanci pubblici, arriverà sulle tavole pesce a chilometro zero e a basso costo per le comunità di nuovi italiani. Quello dei prodotti freschi per le cucine del resto del mondo è un mercato in crescita, sostenibile.
Ciao Fabio, c’è qualche notizia anche sulle qualità organolettiche e le proprietà nutritive del pesce siluro?