L’AGROENERGIA PER GLI AEREI

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Primo volo con passeggeri per un aereo alimentato ad agroenergie. Il 23 novembre la compagnia di bandiera olandese Klm farà viaggiare un proprio velivolo con una miscela al cinquanta per cento di camelina e cherosene, l’attuale carburante del settore aeronautico. All’esperimento parteciperanno solo un numero limitato di viaggiatori.

La metà del propellente deriva da una pianta non destinata ad alimentazione che cresce spontaneamente ai bordi delle coltivazioni. Questo vegetale si adatta a terreni non destinati alle produzioni per la nutrizione dell’uomo, riducendo un altro problema delle agroenergie. La camelina cresce fino a mille metri di altezza in climi anche freddi, e aiuta la fertilità dei terreni nel ciclo della rotazione.

Altri esperimenti di voli alimentati con biocarburanti di origine vegetale di seconda generazione sono stati effettuati sia quest’anno che nel 2008, le miscele sono di vario genere dalle noci di cocco per uso cosmetico e per l’industria cartaria, alla jatropha, passando per le alghe

Il traffico aereo incide per il tre per cento per emissioni di anidride carbonica. Nelle trattative per il nuovo protocollo internazionale sui cambiamenti climatici, che potrebbe essere firmato il mese prossimo nella conferenza di Copenaghen, questi scarici, insieme a quelli marini, sono entrati nei conteggi, mentre da quello di Kyoto erano esclusi.

Dal 2008 esiste un’associazione internazione per la diffusione dei biocarburanti nel settore aeronautico, è formata sia da costruttori che compagnie aeree, non ci sono componenti italiani.

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